Ciao car* teleleggitor*, stai leggendo anneddoti, la newsletter che esce quando ha voglia soprattutto adesso che fa più freddo e che ti parla di vita digitale e altre cose selezionate dalla tua sconosciuta del web preferita, ossia io.
Non ho ormai speranza di fare un discorso con te che finisca con un "scusami, rifletterò su questo mio atteggiamento", ma scrivo per chiarire due cose a chi legge:
1 - questa è la mia newsletter, non ho spacciato questo contenuto come inchiesta, al contrario di ciò che avete fatto voi. Se vuoi fare comunicazione nella vita, falla bene.
2 - Non ho detto nessuna falsità su quanto pubblicato sui profili personali: hai più volte pubblicato screen dei miei commenti sul tuo profilo inventando robe sul mio conto non vere.
3 - Non do esposizione a qualcosa che non condivido, quindi no, non "ho la decenza di linkarlo".
4 - Non sono avvelenata per la questione IGN, IGN non è la mia azienda, la mia newsletter e i miei interventi in merito alla questione GR sono chiari: secondo la MIA personalissima OPINIONE non sapete fare comunicazione, questo progetto editoriale è figlio di una frustrazione che si risolve in terapia (e non sono ironica, la faccio anche io e non vomito sul web) e nelle volte in cui mi sono scagliata in pubblico contro i vostri contenuti l'ho fatto dicendo perché non andavano (vedi l'inchiesta e mò con il titolo su Turetta). Continuerò a dirlo. Per una, due, tre anni, fino a quando farai qualcosa che mi faccia cambiare opinione, succede così nella vita.
5 - Ovviamente, se avessi letto attentamente la newsletter, avresti letto che oltre a GR ho elencato delle personalità che fatturano.
6 - Mi fa ridere il fatto che mi fai il discorso su "lei non sa chi sono io" e poi alla fine mi fai la velata "minaccia" di diffamazione come i big. Voglio vederti andare dall'avvocato e dire: "scusami, hanno osato dire che fatturo!".
È il settore circolino dei videogiochi che fa male a se stesso, continuando con modelli di business insostenibili e che stanno portando al fallimento completo. Ho letto attentamente sia la newsletter che le risposte ai commenti. Interessante notare come gli applausi di ravanelli vanno bene ma le critiche diventano attacchi squadristi. In questo scritto metti alla berlina con nome e cognome e sito con tante illazioni e zero fatti concreti. Già il fatto di mettere l'articolo su Filippo Turetta lavora in Activision Blizzard vuol dire non avere capito nulla di cosa c'è scritto o anche peggio fare finta di non avere capito nulla per poi avere terreno libero per critiche deliberate. Troppo facile poi dire che la colpa di non avere capito un articolo o post è che chi lo ha scritto è stato poco chiaro. Purtroppo qui si legge solo frustrazione e rabbia nei confronti di un progetto che non si capisce e si ritiene deleterio. Ma lo ripeto, è l'ambiente di chi scrive di videogiochi a distruggere se stesso, non chi lo critica aspramente. Purtroppo ritengo che ci sia ancora bisogno di una forte critica al settore videoludico nel suo insieme, industria, chi me scrive e giocatori. Ci sono troppi troppi casi di violenza, intolleranza e schifo a tutti i livelli e bisogna parlarne anche con toni aspri ma sempre senza la presunzione di avere la verità in tasca. Sicuramente la verità è che Gameromancer non lo si può mai nella vita accostare a Il Cerbero che da sempre viene criticato nel merito. L'altra verità è che la tossicità è ovunque e qui dentro se ne respira tanta.
My two cents. Avrei preferito ignorare il tutto ma spero che chi si appresta a leggere qui possa vedere meglio.
Grazie di esserti preso del tempo per rispondermi: ho risposto alle critiche argomentando, semplicemente. Non posso accettare cose che ritengo false, e quindi ho risposto, così come ha potuto fare GR. Nella mia newsletter qua sopra ho parlato proprio di quel titolo per dire che si tratta(va) di clickbait, non ho parlato del contenuto della newsletter di GR perché non era, appunto, il fulcro del mio discorso. Tutto il resto l'ho chiarito oggi a voce con il diretto interessato e ci siamo reciprocamente capiti, quindi non aggiungo altro.
Grazie a te per avermi risposto, sono contento che vi siate chiariti perché secondo me dividersi e dividere il pubblico sui contenuti di critica al mondo videoludico perché scritti in modo diverso da come lo faremmo noi è sbagliato. Proprio per questo ho tenuto a precisare che il signor distruggere e il cerbero sono anni luce lontano da quello che hai provato a criticare qui e spero che si questo si possa tirare una linea netta di distinzione. Riprendendo il tuo scritto: "eccoci qui, dopo poche settimane, dopo aver accusato loro stessi Everyeye (ma non in pagina), a pubblicare questa immagine con un titolo totalmente clickbait (perché la loro newsletter non parla di quello, né Turetta lavora in Activision) per guadagnare un po’ di engagement e click. L’etichetta, inoltre, lo categorizza come contenuto “attivista”."
Per me definirlo clickbait è scorretto perché si tratta di una provocazione, il contenuto parla esattamente di Turetta e di videogiochi e di Major dei videogiochi tra cui Activision Blizzard. La provocazione è nel dire che il mondo che ha plasmato Turetta è lo stesso mondo che permea i videogiochi in tutti i suoi elementi, publisher e sviluppatori compresi. Non è un contenuto e un titolo che fa male al mondo dei videogiochi, è un contenuto attivista che parla alla bolla dei videogiocatori come in tanti altri podcast e articoli e post social.
Ci sono altre parti di questa newsletter su cui non concordo, ma è anche giusto dire che bisogna combattere in generale la tossicità e le storture che ci circondano e che tanto sono spinte invece dai social e dagli algoritmi. Spero pertanto che si possa rivedere quello che fa Gameromancer in un'altra ottica e che dire "not all men", "not all mondo videoludico", "not all persone che scrivono di videogiochi" è uno scarico di responsabilità che non fa bene a nessuno.
È quantomeno bizzarro che prima si accusi di spacciare per inchiesta una cosa che non lo è e poi a propria volta si porti avanti un discorso condito di falsità su cosa viene detto sui profili personali, si diano giudizi in merito parlando di tone of voice da ragazzini delle medie incazzati con la vita e (ma non stupisce) si presenti una visione assolutamente parziale del contenuto che si sta criticando senza nemmeno avere la decenza di linkarlo.
Ma d’altronde da una persona ancora avvelenata perché si è dato spazio ad un ex collaboratore di IGN Italia trattato a pesci in faccia che sta portando avanti da un annetto una crociata ridicola in un settore ancora ridicolmente arroccato sul “lei non sa chi sono io” aspettarsi di più sarebbe stoltezza.
Non ho ormai speranza di fare un discorso con te che finisca con un "scusami, rifletterò su questo mio atteggiamento", ma scrivo per chiarire due cose a chi legge:
1 - questa è la mia newsletter, non ho spacciato questo contenuto come inchiesta, al contrario di ciò che avete fatto voi. Se vuoi fare comunicazione nella vita, falla bene.
2 - Non ho detto nessuna falsità su quanto pubblicato sui profili personali: hai più volte pubblicato screen dei miei commenti sul tuo profilo inventando robe sul mio conto non vere.
3 - Non do esposizione a qualcosa che non condivido, quindi no, non "ho la decenza di linkarlo".
4 - Non sono avvelenata per la questione IGN, IGN non è la mia azienda, la mia newsletter e i miei interventi in merito alla questione GR sono chiari: secondo la MIA personalissima OPINIONE non sapete fare comunicazione, questo progetto editoriale è figlio di una frustrazione che si risolve in terapia (e non sono ironica, la faccio anche io e non vomito sul web) e nelle volte in cui mi sono scagliata in pubblico contro i vostri contenuti l'ho fatto dicendo perché non andavano (vedi l'inchiesta e mò con il titolo su Turetta). Continuerò a dirlo. Per una, due, tre anni, fino a quando farai qualcosa che mi faccia cambiare opinione, succede così nella vita.
5 - Ovviamente, se avessi letto attentamente la newsletter, avresti letto che oltre a GR ho elencato delle personalità che fatturano.
6 - Mi fa ridere il fatto che mi fai il discorso su "lei non sa chi sono io" e poi alla fine mi fai la velata "minaccia" di diffamazione come i big. Voglio vederti andare dall'avvocato e dire: "scusami, hanno osato dire che fatturo!".
Ho pubblicato screen di tuoi commenti PUBBLICI in cui dicevi cose false per difendermi dalle accuse false portate avanti nei commenti pubblicati. Come sono stato costretto a fare anche per quanto riguarda questa newsletter (perché si, "figlia di una frustrazione che si risolve in terapia" è una cosa tutto sommato grave da dire ad una persona).
Se vuoi che la gente rifletta sulle cose che critichi un buon primo passo sarebbe non calunniare. O non fare la vittima nascondendosi dietro la presunta minaccia di passare per avvocati quando ti si fa notare che hai deliberatamente giocato con l'ambiguità del discorso sui fatturati per suggerire che faccio queste cose per fatturare. Ma d'altronde non mi aspetto che tu rifletta sul tuo atteggiamento, ritenendoti una persona estremamente tossica a buon ragione. Questo scambio non ha fatto altro che dimostrarlo ancora.
Hai pubblicato screen di miei commenti pubblici in un luogo privato (il tuo profilo) - segno di incapacità di portare avanti un dialogo, se non come vuoi tu, aggiungendo robe false sul mio conto. Questa meccanica social mi fa rabbrividire: cerchi il consenso nella tua bolla e fai branco con altr* che fanno commenti sarcastici a riguardo. Se a te piace questa dinamica bene, ma non è buona comunicazione. Le mie parole sono chiare, non ambigue, ho parlato di più persone e anche fosse che fatturi con il podcast e la newsletter, sinceramente, a chi importa? Nel senso, non mi sembra una offesa. Dobbiamo smetterla, come ti dicevo all'epoca, di scriverci. Mi avevi bloccata, continua a farlo: io continuerò a sperare che la bolla videoludica prenda una posizione verso GR, che, ripeto per ME, non contribuisce alla crescita del settore, anzi.
Si, hai omesso di dire che però gli screen sono stati postati per l'impossibilità di rispondere direttamente nel merito (non ti ho bloccata, vado a memoria ma se non sbaglio sei tu che banalmente mi hai tolto dagli amici e quindi di conseguenza non c'era altro modo di poter rispondere a delle accuse che continuo a ritenere gravi).
Io in realtà sono convinto che più che smettere di scriverci dovremmo iniziare a parlarci, però (anche qui, ancora una volta) noto l'impossibilità di farlo se non attraverso attacchi personali come quello sulla terapia o frasi capziose come quella sui fatturati (e no, è importante specificare come stia la situazione, perché disinnesca la critica sul clickbaiting e sulla necessità di fare casino "per soldi").
La bolla, stai tranquilla, ha preso una posizione chiarissima ed evidente. Ed è la posizione che vuoi, visto che non solo è ostracizzato GR ma vengono attaccate ed esclusive le persone che ne fanno parte. Spesso e volentieri per antipatie personali (come in questo caso dove hai fatto esplicitamente il mio nome, senza manco sapere se per ipotesi quel pezzo lo avessi scritto io o no). Tra l'altro per colpa tua e di altra gente che GUARDA CASO sta nell'area di IGN Italia stiamo subendo attacchi personali pure discretamente pesanti, e non parlo di "quel titolo fa schifo" e nemmeno di "non contribuisci alla crescita", ma proprio minacce. Fisiche. Di cui sei responsabile anche tu.
Continui però a ridurre tutto all'azienda con cui collaboro non considerando che io sono una collaboratrice esterna (vorresti essere messo nel calderone dei cazzi di The Games Machine?), quindi nel caso non fosse chiaro: non ho nulla a che vedere con le cose che dici e non mi prendo le responsabilità di cose che non ho fatto.
Io e te non siamo mai stati amici sui social, mi hai bloccato dalla pagina GR. Quel commento che ho fatto, l'ho fatto sotto il post di un nostro amico in comune, dove vi davo dei ridicoli. Per quanto riguarda l'IGN gate invece abbiamo parlato un sacco, io e te, tu e i diretti interessati, mi pare ci fosse spazio a sufficienza per parlare e nessuno ti ha tolto la possibilità di farlo. A un certo punto dopo più di 24h ho chiuso i commenti perché avevate già parlato tu con i diretti interessati. La nota sulla terapia non è un attacco, la faccio anche io, sono felice di farla perché mi impedisce di riversare la mia frustrazione grezza sul mondo ma, a volte, riesco a trasformarla in spunti di riflessione. Vogliamo parlare davvero? Parliamo quando vuoi. Su Discord sono @3libras, parliamo a voce, magari ci si capisce meglio. Anche se, in realtà, il fatto che due persone che comunicano per lavoro in maniera scritta non riescano a farlo tramite, appunto, la scrittura, mi intristisce molto.
Sulla chiusa finale in realtà sono abbastanza d'accordo perché penso che dovremmo essere l'argine di certi comportamenti e spesso invece ne siamo l'emanazione (tanto tu quanto io, eh).
E sì sull'IGN-gate s'era discusso molto (e anche ascoltato, perché in realtà abbiamo aggiunto un disclaimer alla puntata dopo il discorso fatto) e infatti mi spiace torni fuori ciclicamente un po' a caso perché sono abbastanza convinto che noi si sia fatto il possibile tra la necessità di difendere un contenuto e quella di ascoltare chi stava subendo la critica.
Io ti aggiungo comunque, poi quando vuoi possiamo sentirci senza nessun problema
Ah e margine il discorso sui fatturati è assolutamente ridicolo visto che il traffico su substack (e pure quello sul blog, e pure gli ascolti in podcast) non vengono monetizzati. Questa credo sia tranquillamente passabile per diffamazione, se vogliamo giocare a questo gioco
Trenta minuti di applausi.
Grazie <3
Non ho ormai speranza di fare un discorso con te che finisca con un "scusami, rifletterò su questo mio atteggiamento", ma scrivo per chiarire due cose a chi legge:
1 - questa è la mia newsletter, non ho spacciato questo contenuto come inchiesta, al contrario di ciò che avete fatto voi. Se vuoi fare comunicazione nella vita, falla bene.
2 - Non ho detto nessuna falsità su quanto pubblicato sui profili personali: hai più volte pubblicato screen dei miei commenti sul tuo profilo inventando robe sul mio conto non vere.
3 - Non do esposizione a qualcosa che non condivido, quindi no, non "ho la decenza di linkarlo".
4 - Non sono avvelenata per la questione IGN, IGN non è la mia azienda, la mia newsletter e i miei interventi in merito alla questione GR sono chiari: secondo la MIA personalissima OPINIONE non sapete fare comunicazione, questo progetto editoriale è figlio di una frustrazione che si risolve in terapia (e non sono ironica, la faccio anche io e non vomito sul web) e nelle volte in cui mi sono scagliata in pubblico contro i vostri contenuti l'ho fatto dicendo perché non andavano (vedi l'inchiesta e mò con il titolo su Turetta). Continuerò a dirlo. Per una, due, tre anni, fino a quando farai qualcosa che mi faccia cambiare opinione, succede così nella vita.
5 - Ovviamente, se avessi letto attentamente la newsletter, avresti letto che oltre a GR ho elencato delle personalità che fatturano.
6 - Mi fa ridere il fatto che mi fai il discorso su "lei non sa chi sono io" e poi alla fine mi fai la velata "minaccia" di diffamazione come i big. Voglio vederti andare dall'avvocato e dire: "scusami, hanno osato dire che fatturo!".
È il settore circolino dei videogiochi che fa male a se stesso, continuando con modelli di business insostenibili e che stanno portando al fallimento completo. Ho letto attentamente sia la newsletter che le risposte ai commenti. Interessante notare come gli applausi di ravanelli vanno bene ma le critiche diventano attacchi squadristi. In questo scritto metti alla berlina con nome e cognome e sito con tante illazioni e zero fatti concreti. Già il fatto di mettere l'articolo su Filippo Turetta lavora in Activision Blizzard vuol dire non avere capito nulla di cosa c'è scritto o anche peggio fare finta di non avere capito nulla per poi avere terreno libero per critiche deliberate. Troppo facile poi dire che la colpa di non avere capito un articolo o post è che chi lo ha scritto è stato poco chiaro. Purtroppo qui si legge solo frustrazione e rabbia nei confronti di un progetto che non si capisce e si ritiene deleterio. Ma lo ripeto, è l'ambiente di chi scrive di videogiochi a distruggere se stesso, non chi lo critica aspramente. Purtroppo ritengo che ci sia ancora bisogno di una forte critica al settore videoludico nel suo insieme, industria, chi me scrive e giocatori. Ci sono troppi troppi casi di violenza, intolleranza e schifo a tutti i livelli e bisogna parlarne anche con toni aspri ma sempre senza la presunzione di avere la verità in tasca. Sicuramente la verità è che Gameromancer non lo si può mai nella vita accostare a Il Cerbero che da sempre viene criticato nel merito. L'altra verità è che la tossicità è ovunque e qui dentro se ne respira tanta.
My two cents. Avrei preferito ignorare il tutto ma spero che chi si appresta a leggere qui possa vedere meglio.
Grazie di esserti preso del tempo per rispondermi: ho risposto alle critiche argomentando, semplicemente. Non posso accettare cose che ritengo false, e quindi ho risposto, così come ha potuto fare GR. Nella mia newsletter qua sopra ho parlato proprio di quel titolo per dire che si tratta(va) di clickbait, non ho parlato del contenuto della newsletter di GR perché non era, appunto, il fulcro del mio discorso. Tutto il resto l'ho chiarito oggi a voce con il diretto interessato e ci siamo reciprocamente capiti, quindi non aggiungo altro.
Grazie a te per avermi risposto, sono contento che vi siate chiariti perché secondo me dividersi e dividere il pubblico sui contenuti di critica al mondo videoludico perché scritti in modo diverso da come lo faremmo noi è sbagliato. Proprio per questo ho tenuto a precisare che il signor distruggere e il cerbero sono anni luce lontano da quello che hai provato a criticare qui e spero che si questo si possa tirare una linea netta di distinzione. Riprendendo il tuo scritto: "eccoci qui, dopo poche settimane, dopo aver accusato loro stessi Everyeye (ma non in pagina), a pubblicare questa immagine con un titolo totalmente clickbait (perché la loro newsletter non parla di quello, né Turetta lavora in Activision) per guadagnare un po’ di engagement e click. L’etichetta, inoltre, lo categorizza come contenuto “attivista”."
Per me definirlo clickbait è scorretto perché si tratta di una provocazione, il contenuto parla esattamente di Turetta e di videogiochi e di Major dei videogiochi tra cui Activision Blizzard. La provocazione è nel dire che il mondo che ha plasmato Turetta è lo stesso mondo che permea i videogiochi in tutti i suoi elementi, publisher e sviluppatori compresi. Non è un contenuto e un titolo che fa male al mondo dei videogiochi, è un contenuto attivista che parla alla bolla dei videogiocatori come in tanti altri podcast e articoli e post social.
Ci sono altre parti di questa newsletter su cui non concordo, ma è anche giusto dire che bisogna combattere in generale la tossicità e le storture che ci circondano e che tanto sono spinte invece dai social e dagli algoritmi. Spero pertanto che si possa rivedere quello che fa Gameromancer in un'altra ottica e che dire "not all men", "not all mondo videoludico", "not all persone che scrivono di videogiochi" è uno scarico di responsabilità che non fa bene a nessuno.
È quantomeno bizzarro che prima si accusi di spacciare per inchiesta una cosa che non lo è e poi a propria volta si porti avanti un discorso condito di falsità su cosa viene detto sui profili personali, si diano giudizi in merito parlando di tone of voice da ragazzini delle medie incazzati con la vita e (ma non stupisce) si presenti una visione assolutamente parziale del contenuto che si sta criticando senza nemmeno avere la decenza di linkarlo.
Ma d’altronde da una persona ancora avvelenata perché si è dato spazio ad un ex collaboratore di IGN Italia trattato a pesci in faccia che sta portando avanti da un annetto una crociata ridicola in un settore ancora ridicolmente arroccato sul “lei non sa chi sono io” aspettarsi di più sarebbe stoltezza.
Non ho ormai speranza di fare un discorso con te che finisca con un "scusami, rifletterò su questo mio atteggiamento", ma scrivo per chiarire due cose a chi legge:
1 - questa è la mia newsletter, non ho spacciato questo contenuto come inchiesta, al contrario di ciò che avete fatto voi. Se vuoi fare comunicazione nella vita, falla bene.
2 - Non ho detto nessuna falsità su quanto pubblicato sui profili personali: hai più volte pubblicato screen dei miei commenti sul tuo profilo inventando robe sul mio conto non vere.
3 - Non do esposizione a qualcosa che non condivido, quindi no, non "ho la decenza di linkarlo".
4 - Non sono avvelenata per la questione IGN, IGN non è la mia azienda, la mia newsletter e i miei interventi in merito alla questione GR sono chiari: secondo la MIA personalissima OPINIONE non sapete fare comunicazione, questo progetto editoriale è figlio di una frustrazione che si risolve in terapia (e non sono ironica, la faccio anche io e non vomito sul web) e nelle volte in cui mi sono scagliata in pubblico contro i vostri contenuti l'ho fatto dicendo perché non andavano (vedi l'inchiesta e mò con il titolo su Turetta). Continuerò a dirlo. Per una, due, tre anni, fino a quando farai qualcosa che mi faccia cambiare opinione, succede così nella vita.
5 - Ovviamente, se avessi letto attentamente la newsletter, avresti letto che oltre a GR ho elencato delle personalità che fatturano.
6 - Mi fa ridere il fatto che mi fai il discorso su "lei non sa chi sono io" e poi alla fine mi fai la velata "minaccia" di diffamazione come i big. Voglio vederti andare dall'avvocato e dire: "scusami, hanno osato dire che fatturo!".
Ho pubblicato screen di tuoi commenti PUBBLICI in cui dicevi cose false per difendermi dalle accuse false portate avanti nei commenti pubblicati. Come sono stato costretto a fare anche per quanto riguarda questa newsletter (perché si, "figlia di una frustrazione che si risolve in terapia" è una cosa tutto sommato grave da dire ad una persona).
Se vuoi che la gente rifletta sulle cose che critichi un buon primo passo sarebbe non calunniare. O non fare la vittima nascondendosi dietro la presunta minaccia di passare per avvocati quando ti si fa notare che hai deliberatamente giocato con l'ambiguità del discorso sui fatturati per suggerire che faccio queste cose per fatturare. Ma d'altronde non mi aspetto che tu rifletta sul tuo atteggiamento, ritenendoti una persona estremamente tossica a buon ragione. Questo scambio non ha fatto altro che dimostrarlo ancora.
Hai pubblicato screen di miei commenti pubblici in un luogo privato (il tuo profilo) - segno di incapacità di portare avanti un dialogo, se non come vuoi tu, aggiungendo robe false sul mio conto. Questa meccanica social mi fa rabbrividire: cerchi il consenso nella tua bolla e fai branco con altr* che fanno commenti sarcastici a riguardo. Se a te piace questa dinamica bene, ma non è buona comunicazione. Le mie parole sono chiare, non ambigue, ho parlato di più persone e anche fosse che fatturi con il podcast e la newsletter, sinceramente, a chi importa? Nel senso, non mi sembra una offesa. Dobbiamo smetterla, come ti dicevo all'epoca, di scriverci. Mi avevi bloccata, continua a farlo: io continuerò a sperare che la bolla videoludica prenda una posizione verso GR, che, ripeto per ME, non contribuisce alla crescita del settore, anzi.
Si, hai omesso di dire che però gli screen sono stati postati per l'impossibilità di rispondere direttamente nel merito (non ti ho bloccata, vado a memoria ma se non sbaglio sei tu che banalmente mi hai tolto dagli amici e quindi di conseguenza non c'era altro modo di poter rispondere a delle accuse che continuo a ritenere gravi).
Io in realtà sono convinto che più che smettere di scriverci dovremmo iniziare a parlarci, però (anche qui, ancora una volta) noto l'impossibilità di farlo se non attraverso attacchi personali come quello sulla terapia o frasi capziose come quella sui fatturati (e no, è importante specificare come stia la situazione, perché disinnesca la critica sul clickbaiting e sulla necessità di fare casino "per soldi").
La bolla, stai tranquilla, ha preso una posizione chiarissima ed evidente. Ed è la posizione che vuoi, visto che non solo è ostracizzato GR ma vengono attaccate ed esclusive le persone che ne fanno parte. Spesso e volentieri per antipatie personali (come in questo caso dove hai fatto esplicitamente il mio nome, senza manco sapere se per ipotesi quel pezzo lo avessi scritto io o no). Tra l'altro per colpa tua e di altra gente che GUARDA CASO sta nell'area di IGN Italia stiamo subendo attacchi personali pure discretamente pesanti, e non parlo di "quel titolo fa schifo" e nemmeno di "non contribuisci alla crescita", ma proprio minacce. Fisiche. Di cui sei responsabile anche tu.
Continui però a ridurre tutto all'azienda con cui collaboro non considerando che io sono una collaboratrice esterna (vorresti essere messo nel calderone dei cazzi di The Games Machine?), quindi nel caso non fosse chiaro: non ho nulla a che vedere con le cose che dici e non mi prendo le responsabilità di cose che non ho fatto.
Io e te non siamo mai stati amici sui social, mi hai bloccato dalla pagina GR. Quel commento che ho fatto, l'ho fatto sotto il post di un nostro amico in comune, dove vi davo dei ridicoli. Per quanto riguarda l'IGN gate invece abbiamo parlato un sacco, io e te, tu e i diretti interessati, mi pare ci fosse spazio a sufficienza per parlare e nessuno ti ha tolto la possibilità di farlo. A un certo punto dopo più di 24h ho chiuso i commenti perché avevate già parlato tu con i diretti interessati. La nota sulla terapia non è un attacco, la faccio anche io, sono felice di farla perché mi impedisce di riversare la mia frustrazione grezza sul mondo ma, a volte, riesco a trasformarla in spunti di riflessione. Vogliamo parlare davvero? Parliamo quando vuoi. Su Discord sono @3libras, parliamo a voce, magari ci si capisce meglio. Anche se, in realtà, il fatto che due persone che comunicano per lavoro in maniera scritta non riescano a farlo tramite, appunto, la scrittura, mi intristisce molto.
Sulla chiusa finale in realtà sono abbastanza d'accordo perché penso che dovremmo essere l'argine di certi comportamenti e spesso invece ne siamo l'emanazione (tanto tu quanto io, eh).
E sì sull'IGN-gate s'era discusso molto (e anche ascoltato, perché in realtà abbiamo aggiunto un disclaimer alla puntata dopo il discorso fatto) e infatti mi spiace torni fuori ciclicamente un po' a caso perché sono abbastanza convinto che noi si sia fatto il possibile tra la necessità di difendere un contenuto e quella di ascoltare chi stava subendo la critica.
Io ti aggiungo comunque, poi quando vuoi possiamo sentirci senza nessun problema
Ah e margine il discorso sui fatturati è assolutamente ridicolo visto che il traffico su substack (e pure quello sul blog, e pure gli ascolti in podcast) non vengono monetizzati. Questa credo sia tranquillamente passabile per diffamazione, se vogliamo giocare a questo gioco