Ciao! Spero tu non stessi aspettando l’ennesima mail di Amazon sul Black Friday, perché questa mail non lo è. Mi dispiace.
Stai leggendo Anneddoti, la newsletter di un’altra persona sconosciuta sull’internet.
Oggi il menù propone: pippone esistenziale sul futuro, una rassegnati stampa composta da 4 articoli e 3 video trash. Buon proseguimento!
Il futuro non possiamo viverlo, il presente sì
On air: La Rappresentante di Lista - Cosa Farò?
Ha sedici anni, alza la mano in classe e non fa una domanda.
Condivide un pensiero, ci dice: “io non riesco ad immaginare il futuro”. Pensate quanto potente possa essere, durante una lezione su startup, futuro, innovazione e tecnologia, questa ragazza che chiede la parola per sollevare un dubbio senza nemmeno utilizzare un punto interrogativo.
È successo qualche giorno fa, mentre stavo lavorando al progetto di alternanza scuola-lavoro della mia azienda. C’erano 20 ragazzi in questo acquario nella Milano figa, a pochi passi dal Bosco Verticale, Piazza Gae Aulenti, nel fulcro della modernità offerta dalla capitale lombarda.
Quella domanda è devastante, cosa le dici? Nessuno è preparato a rispondere adeguatamente ad una frase del genere. Ci si sente quasi in dovere di rassicurarla, cosa che l’insegnante in quel momento fa. Nessuno di noi può immaginare cosa succederà, le dice. Le diciamo.
Eppure quella scena che ha zittito una classe intera continua a rimbombarmi in testa: è come se indirettamente la ragazza abbia detto ok, basta stronzate sul progresso, quando si parla di cose serie? Cos’è il futuro se non riesco ad immaginarmelo?
Mica posso darle torto. Ogni giorno ci alziamo dal letto e andiamo a fare un lavoro, lavoro che ci occupa almeno la metà della nostra giornata. L’altra metà la passiamo parzialmente dormendo e poi cercando alla bell’e meglio di incastrare vita sociale, hobby, impegni, obblighi, imprevisti. È questo il futuro? È questa la vita? Se vivi a Milano e lavori nel settore tech, non passa un secondo senza che qualcuno ti dica che una buona idea può svoltarti la vita. Che pensa alla Silicon Valley. Pensa a quanti soldi potresti fare se.
Questi ragazzi seduti davanti a me fanno un laboratorio di robotica e seguono lezioni sulle startup. A loro viene detto che le STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) sono importantissime per il loro futuro. Che dovrebbero investire per un avvenire in questi campi. La città ci crede, tant’è che fa un evento chiamato #STEMinTheCity, come Sex & The City ma senza orgasmi e più matematica. Che culo.
Tutti alla rincorsa, quindi, per diventare i prossimi Mark Zuckerberg. Visionari. Ma l’unica visione che aveva Zuckerberg al tempo del lancio di Facebook era semplicemente divertirsi, creando un sito che potesse far decidere alle persone che lo visitavano “chi fosse la persona più gnocca in foto”.
Il senso di tutto questo delirio è: diamo per scontato che darci un obiettivo ambizioso significhi avere chiaro cosa fare del nostro futuro. Se ci diciamo di voler diventare degli astronauti, è molto più probabile immaginarcelo, questo avvenire, e realizzarlo, poiché cresciuti con il mantra del “impossible is nothing”.
Invece le storie di Mark Zuckerberg, Bill Gates, Elon Musk e tanti altri che indichiamo come guru dovrebbero farci riflettere sul fatto che ci sono cose che capitano, durante il nostro cammino. E che forse il futuro non va immaginato. Il futuro va fantasticato. Il futuro non è una previsione, è un sogno bell’e buono. Mica Zuckerberg lo sapeva, cosa sarebbe diventato Facebook. E non lo sa ancora, per assurdo. Vuoi programmarti degli obiettivi? Certo. Però come fai a calcolare le variabili che non puoi prevedere né in quantità, né quanto impatto avranno nella tua vita?
Puoi delineare dei tracciati da seguire. Puoi impegnarti tanto-tantissimo per un obiettivo e farcela. Puoi studiare le STEM – però scoprire che la tua vita ti fa cacare indipendentemente dal lavoro che hai scelto. E puoi anche permetterti il lusso di vivere l’oggi e non immaginartelo, questo futuro. Senza che sia una colpa, una vergogna, una cosa per la quale le vecchie generazioni ci rimproverino. Basta avere degli interessi, dei desideri, della curiosità. Basta avere voglia. Questo non deve significare mancanza di prospettive. Al contrario, includere nelle nostre visioni il fatto che siccome il futuro possiamo solo sognarlo, ci tocca vivere e impegnarci nel presente. E viviamocelo tutto, per favore.
Cosa ho letto (e vi consiglio di fare)
Qualche giorno fa ho scoperto che correre è il peggior modo di tenersi in forma. È un articolo di Vice del 2016, potrebbe valere ancora? Insomma, anche oggi avete la scusa per rimanere a casa e non iniziare questa attività fisica.
Correre è il modo peggiore di tenersi in forma - VICE
Fra poco uscirà la newsletter di MORE, neonata associazione su parità di genere e LGBTQ+. Leggendola troverete delle bellissime storie, probabilmente, in futuro, anche qualche mio contributo, assieme a tante altre splendide voci. Vi consiglio l’iscrizione.
Rappresentano uno status symbol (ma va?), ma sono tecnologia usa e getta. Tra l’altro, molto costosa. Non c’è verso di ripararle una volta esaurita la capacità della loro batteria e non possono essere riciclate. Sto parlando delle cuffie di Apple, le Airpod. È un articolo un po’ lungo, ma ne vale la pena.
Gli AirPod sono una tragedia - VICE
Internet è un posto meraviglioso. Immaginate una nonna che ha sbagliato a scrivere un messaggio. Un ragazzo risponde facendole notare che no, lei non è una sua parente, tuttavia le chiede se è possibile avere un posto alla sua tavola. Lo spirito di una nonna è lo stesso, in qualsiasi parte del mondo ella si trovi, quindi invita anche lui alla cena del Ringraziamento. Il risultato è questo. È una storia vera. Lol.
La nonna che ha sbagliato destinatario del messaggio.
Trash, meme e quellecoselì
Le 23 e quaranta circa circa ha praticamente conquistato subito il mio cuore. È praticamente perfetta: ci prova un paio di volte e poi niente, la smette, si rende conto di non potercela fare. Mito totale.
Throwback nella storia dei meme dell’internet. Andiamo a trovare Carlos, l’uomo che ha avuto il coraggio di fare la presentazione della sua criptovaluta così.
Non so se a qualcuno di voi l’ho mai detto, ma molto spesso il mio cervello decide di far partire il tema musicale della Nintendo Wii. Vorrei condividere il mio video preferito sull’argomento.
Se sei arrivat@ fino a qui: complimenti e grazie per avermi letto. Ti auguro una bellissima giornata e se hai qualcosa da dirmi o vuoi che parli di qualcosa in particolare nella prossima newsletter, fammelo sapere :)