Ciao persona che legge questa newsletter.
Volevo scriverti per augurarti un buon anno.
Tu dirai: ma scusa Anna, ma è il quattro di gennaio, starai mica facendo il cosplay di Internet Explorer.
No, penso solo al 4 gennaio.
Stavo azionando la lavatrice e mentre lo facevo, guardavo fuori dalla vetrata di casa, osservavo le luci festive che ancora lampeggiavano e resistevano attaccati a questi edifici di cemento grigio. Un autobus passava. Le nuvole erano semi illuminate dalla luna. Molte di loro avevano lasciato un po’ di spazio al cielo, dopo una giornata abbastanza grigia. C’era la musica ovattata dalla porta del balcone accostata, che faceva:
What we do it’s a game that you can’t play / and we’re losing it every time / If it lasts then we could be in Heaven / But it stops and it leaves us to dry / But here I go again, / Back the way I came / Into the coldest, into the coldest water / Here I go again, no one else to blame / Into the coldest, into the coldest water.
E pensavo a questi anni, perché la canzone è del 2019, per poi ritornare qui. Al quattro di gennaio.
Un giorno come un altro di un nuovo anno, un giorno in cui continuiamo ancora a scrivere 2021 però tutti hanno smesso di farci gli auguri e soprattutto i recap dei loro 365 giorni pieni di sfide, sfighe, cose felici e tristi.
Non si festeggia più e non c’è più quell’aria natalizia abbastanza fastidiosa - dal punto di vista di chi vi scrive, ovviamente - quella che ci obbliga a postare le nostre foto perfette con la famiglia perfetta nel momento perfetto con l’outfit perfetto con la solita canzone di Natale perfetta con tutti gli elementi che combinano tutta la felicità e il cibo possibile all’interno di uno scatto da esibire in stories e feed.
Il quattro di gennaio non dobbiamo performare davanti a nessuno. Gli avanzi sono finiti, i buoni propositi stanno resistendo o forse no, tanto nessuno ci vede. Non è un lunedì, né il fine settimana. Questo anonimo martedì in cui non importa che tempo fa fuori perché forse sei già al lavoro o positiv@ per via della nuova ondata e quindi a casa o siete semplicemente in svacco pre-serata, post o pre-cena. C’è silenzio, o forse rumore.
Ma non c’è più ansia di essere la nostra versione festiva.
Oggi inizia davvero l’anno, quindi buon viaggio.
Nel frattempo, visto che sei nella mia newsletter e non su quella di H&M, puoi recuperare le puntate precedenti di anneddoti a questo link.
Oppure se non sai scegliere, ti metto io qualcosa da cliccare:
I miei pezzi (recensioni e riflessioni sul mondo digital/videoludico) su IGN Italia, qui.
Per il resto, stammi bene. E cerca di rimanere negativ@.